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Videomodeling
La tecnica del videomodeling si fonda sulla teoria secondo cui molti dei comportamenti umani nascono da un processo di osservazione e ripetizione delle azioni altrui; da questa attività di osservazione si ha il “modellamento” che avvia, poi, l’apprendimento. L’imitazione di un’azione è supportata dalla presenza dei neuroni specchio, una particolare classe di neuroni scoperti tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso da un gruppo di ricercatori dell’università di Parma coordinato dal dottor Giacomo Rizzolati. I neuroni specchio si attivano selettivamente sia quando si compie un’azione sia quando la si osserva compiuta da altri permettendone un’interpretazione unitaria.
Il videomodeling prevede la somministrazione di video, di una durata non superiore ai 3 minuti, nei quali vengono eseguite azioni target che devono essere osservate e, successivamente, riprodotte. L’obiettivo principale è, quindi, quello di indurre, attraverso l’osservazione del modello impiegato (un operatore, un familiare o un coetaneo) l’apprendimento di abilità riguardanti la sfera sociale, comportamenti motori, autonomie funzionali, abilità di gioco, lavorative e comunicative e autoregolazione cognitiva. Tale tecnica risulta, quindi, uno strumento molto utile all’interno del trattamento logopedico perché permette sia di condividere ulteriormente gli obiettivi con la famiglia, sia di garantire un trattamento intensivo.
I pre-requisiti del linguaggio
I pre-requisiti del linguaggio sono abilità propedeutiche ed indispensabile allo sviluppo del linguaggio verbale. Essi sono, ad esempio: intenzionalità comunicativa, contatto di sguardo, imitazione, attenzione e abilità prassiche oro-facciali.É molto importante che tali aspetti non vengano trascurati all’interno del percorso logopedico in quanto permettono l’evoluzione del linguaggio. Se sei interessato alla stimolazione di tali aspetti ho creato per te delle attività gratuite! Inviami la richiesta tramite mail, specificando che se sei genitore/ insegnante o professionista, e ti invierò subito il materiale!!!
Gioco e linguaggio
Il gioco "il bruco colorato" permette di lavorare su diversi aspetti più o meno collegati direttamente al linguaagio. Attraverso questa attività, infatti, è possible potenziare:
-la programmazione dell'azione
- inibizione (capacità di bloccare un comportamento automatico)
- presa a pinza e motricità fine (abilità propedeutica e indispensabile per il futuro sviluppo della capacità di scrittura in termini di tratto grafico)
- vocabolario (insieme di parole di cui il bambino conosce il significato e/o usa nel linguaggio quotidiano). Con questa attività si impara, infatti il nome dei colori, ad esempio.
- produzione della frase. Accompagnando, infatti, l’attività con la formula “lo metto il colore rosso" ad esempio, si stimola il bambino alla formulazione della frase con più elementi .
- memoria: si può, infatti, far vedere al bambino il modello per qualche secondo e far riprodurre l’immagine senza guardare.
- alternanza dei turni. Producendo, durante il gioco, la formula "tocca a me" / “tocca a te”
Svezzamento e sviluppo orofacciale
Lo svezzamento ha inizio verso i 5/6 mesi, proprio quando il bambino é in grado di raggiungere la posizione seduta e ha perso il riflesso di protrusione linguale. Il progressivo cambiamento di consistenza, a partire da quella liquida (latte), fino a raagiungere la consistenza solida, permette lo sviluppo della muscolatura masticatoria consentendo il progressive passaggio da una deglutizione infantile (di tipo anteriore) a quella adulta (posteriore).
La maturazione muscolare consente, inoltre, una fisiologica maturazione del massiccio facciale e, in assenza di vizi orali, previene la comparsa di uno squilibrio muscolare orofacciale.
É quindi importante seguire un corretto processo di svezzamento inserendo gradualmente sostanze con differente difficoltà di masticazione attenendosi SEMPRE alle indicazioni sui nutrienti e, soprattutto, considerando i "tagli sicuri"indicati dalle linee guida del Ministero della Sanità
Vizi orali
Cosa sono? Con “vizi orali” si intendono tutti quei comportamenti alterati del cavo orale che potrebbero comportare delle modificazioni di forma e funzione della bocca.Tra i vizi orali rientrano:- ciuccio- succhiamento del dito - succhiamento di labbra/lingua/guance - lapisfagia (rosicchiare matite o penne)-onicofagia (mangiarmi le unghie)
La suzione del ciuccio, per esempio, deve essere interrotta entro massimo i 36 mesi (l’ideale sarebbe farlo ai 18) in quanto costringe la lingua rimanere in posizione bassa impedendo così lo sviluppo del palato che rimane stretto. Insieme al succhiamento del dito, inoltre, il ciuccio può creare spostamenti dentali e malocclusioni (overjet, morso aperto, seconda classe dentale/scheletrica).
Perché andare dalla logopedista in questo caso?
Un percorso di logopedia può dare ottime indicazioni per eliminare i vizi orali presenti e, con un trattamento mirato, può aiutare ad eliminare eventuali squilibri miofunzionali.In collaborazione con il dentista, infatti, la logopedista elabora un piano di trattamento personalizzato finalizzato allo sviluppo delle funzioni fisiologiche del distretto oro-facciale.